Proteine: in età avanzata sono utili per la salute
Le proteine sono uno dei tre macronutrienti che costituiscono la nostra alimentazione, forniscono 4kcal per grammo e rappresentano i mattoncini del nostro corpo. Sono formate da amminoacidi e servono per la crescita e la riparazione dei nostri tessuti ma possono anche essere utilizzate anche come fonte energetica quando il muscolo ha esaurito i carboidrati e i grassi, cosa che non dovrebbe mai accadere. Sono presenti nella carne, nel pesce, nelle uova, nei legumi, nei cereali e forniscono degli amminoacidi definiti essenziali perché il nostro corpo non sa produrli ma deve introdurli dall’esterno con i cibi. I LARN consigliano una assunzione del il 15-20% del fabbisogno energetico giornaliero e in particolare nella quantità di 1g per kg di peso corporeo, che però è da aumentare in coloro che praticano attività fisica, soprattutto negli sport di potenza.
E’ ormai però da diversi anni che si discute sulla percentuale adeguata di proteine da assumere durante la giornata, con dati spesso contrastanti fra di loro: ci sono coloro che sostengono che un ridotto intake proteico possa essere un fattore protettivo contro alcune patologie cardiovascolari e oncologiche, mentre altri autori sottolineano come un apporto di proteine maggiore combatte l’obesità e tutte le patologie correlate a questa. In linea generale bisogna sempre fare una valutazione complessiva dello stato fisico e di salute della persona per poter prescrivere un adeguato introito proteico in base alle esigenze personali.
Uno studio a favore delle proteine è stato però pubblicato sulla rivista Cell Metabolism che ha seguito dei soggetti per oltre 18 anni. Durante questi anni si è potuto notare come per le persone di età superiore ai 65 anni l’elevata assunzione di proteine si è rilevata un fattore protettivo e coloro che avevano un intake di proteine elevato vantano una minor incidenza di mortalità generale.
Gli autori quindi suggeriscono l’assunzione di 1-1.3g di proteine per kg di peso corporeo come range su cui mantenersi per rimanere in buona salute.
Questo studio quindi ci pone in una ottica diversa rispetto alle conoscenze classiche e ci fa capire come ci sia ancora molto da scoprire nel complicato campo dell’alimentazione.