ALIMENTAZIONE E DONNA
Le donne, dal punto di vista ormonale, sono molto più complicate rispetto agli uomini ed hanno un equilibrio metabolico ed endocrino molto più fine e labile. Anche dal punto di vista dell’alimentazione non possono essere trattate come un uomo e non bisogna mai dimenticare che l’equilibrio endocrino è delicato e risente di moltissimi fattori, sia fisici che psicologici, tra cui anche l’alimentazione. Gli altri fattori modificabili che possono avere un ruolo nell’equilibrio ormonale sono lo stress, l’attività fisica, gravidanza e allattamento. Oltre ai fattori modificabili, esistono anche fattori che non si possono modificare, come ad esempio i difetti genetici o patologie endocrine.
LA DIETA NELLA DONNA
La dieta nel paziente di sesso femminile deve essere molto più precisa e deve tenere conto di eventuali patologie, come la Sindrome dell’ovaio policistico, l’amenorrea o l’ipotiroidismo, in quanto può aiutare nel miglioramento di queste patologie. Durante l’infanzia o la pre-adolescenza il tipo di alimentazione adottata è in grado di influenzare l’età in cui avviene il menarca, in quanto è correlato con la percentuale di grasso corporeo. Una volta entrate nell’adolescenza, le ragazze possono essere soggette a disordini del comportamento alimentare i quali possono causare amenorrea o variazioni della funzionalità tiroidea con conseguenti mutamenti metabolici. Come si può capire, quindi, il regime alimentare influenza moltissimo il comparto ormonale e può modulare certe risposte endocrine. Ad esempio con il cibo si forniscono micronutrienti e molecole indispensabili per la formazione e il corretto funzionamento degli ormoni. Sono sempre di più gli studi pubblicati che presentano diete specifiche per il supporto terapeutico a disordini endocrini, rendendo chiaro come il cibo sia un modo per aiutare a diminuire i sintomi di alcune patologie. Queste diete, definite terapeutiche, possono permettere una eccessiva perdita di peso corporeo ma hanno come obiettivo principale il riequilibrio ormonale o un effetto antinfiammatorio.
ALIMENTI ED ORMONI
Esistono alcuni tipi di alimenti che hanno un’azione negativa sul corretto funzionamento del nostro sistema ormonale. Questi, ad esempio, sono:
- Alcol: più di un certo quantitativo a settimana aumenta la produzione di estrogeni e cortisolo, diminuendo cosi il metabolismo e provocando problemi di umore o mal di testa.
- Zuccheri: una eccessiva introduzione di zuccheri, soprattutto quelli semplici, è la principale causa di insulino-resistenza, con una conseguente diminuzione del metabolismo, problemi ovulatori e diminuzione della libido.
- Sostitutivi dello zucchero: abbassano i livelli di serotonina (l’ormone del buon umore) e questo determina una maggiore voglia di zuccheri e dolci.
- Caffeina: un consumo eccessivo causa un abbassamento del livello di progesterone, aumenta i livelli di cortisolo e favorisce l’insulino-resistenza.
- Glutine: spesso è correlato con l’ipotiroidismo e la ipofertilità anche in caso di assenza di celiachia. L’eliminazione completa del glutine dalla dieta, in assenza di celiachia, deve essere fatto solo sotto controllo da parte di un nutrizionista.
- Latticini: sono alimenti ad azione ormonale, in quanto aumentano la ritenzione idrica, i livelli di androgeni e l’infiammazione.
Per ogni patologia dovuta a disordini ormonali, esistono terapie alimentari differenti, ma è bene evitare il pericoloso fai da te ed affidarsi alle armi esperte di una nutrizionista.