Perchè ho sempre la pancia gonfia?
Sempre più spesso i pazienti entrano nell’ambulatorio del medico di medicina generale lamentando di “avere la pancia gonfia”, di “sentirsi pieni d’aria”, di avere una “sensazione di pienezza e pesantezza” nell’addome come unico sintomo o in associazione ad altri sintomi gastrointestinali. Nel linguaggio comune si parla spesso in modo indifferenziato di meteorismo, gonfiore e distensione addominale.
Da studi di popolazione condotti nei paesi occidentali emerge che il gonfiore addominale è uno dei sintomi gastrointestinali più comuni in tutte le età e riguarda dal 10 al 30% della popolazione generale . Questo sintomo è presente nella quasi totalità dei pazienti con IBS ed è riportato come sintomo predominante nel 60% di questi pazienti . Secondo alcuni studi il gonfiore addominale influenza negativamente la qualità della vita dei pazienti. Tale disturbo è presente in modo variabile nel tempo nella stessa persona e varia periodicamente di intensità. Nel corso della giornata il gonfiore addominale è più intenso dopo i pasti, indipendentemente dalla quantità di cibo assunto, e la sera, mentre si riduce nottetempo. .Nella vita quotidiana il gonfiore addominale è spesso un disturbo di natura funzionale ed entro una certa misura anche fisiologico e segno di buona salute ma, quando eccessivo o non tollerato soggettivamente, incide negativamente sulla vita sociale e sulla qualità della vita di una rilevante parte della popolazione generale.Il meccanismo fisiopatologico alla base del problema gonfiore e distensione addominale è complesso e plurifattoriale.
L’aumentata sensazione di “tensione” a livello addominale può dipendere da diversi fenomeni che possono presentarsi in modo isolato o sovrapporsi. Distinguiamo:
- fattori relativi al contenuto della cavità addominale:
- . fattori relativi al contenitore;
- fattori psicogeni di percezione
Fattori relativi al contenuto della cavità addominale
Modificazioni quantitative e qualitative delle caratteristiche del gas intestinale si possono avere per alterazione di tutti i meccanismi coinvolti. Quelli che sembrano tuttavia avere più variabilità individuale e rilevanza riguardano principalmente i processi di fermentazione batterica nel colon, la cui entità dipende dall’eccessiva disponibilità dei substrati e dall’alterata quantità e qualità dei microorganismi. L’eccesso di substrati fermentanti si può verificare per:
a. maldigestione (insufficiente scomposizione di nutrienti – carboidrati, proteine, grassi – fino allo stadio di prodotti frazionati e digeribili mono-di-oligosaccaridi, aminoacidi, oligopeptidi, acidi grassi, monogliceridi) causata da: insufficienza pancreatica esocrina o IPE primaria (pancreatite cronica o resezione pancreatica) e secondaria (postumi di interventi gastroduodenali), colestasi di origine biliare; b. malassorbimento (difettoso assorbimento e trasporto dall’intestino al sangue da parte della mucosa intestinale di nutrienti adeguatamente digeriti, incluso vitamine e oligoelementi) causato da celiachia, SIBO (ipercrescita batterica), SIFO (ipercrescita fungina, candida), malattie infiammatorie intestinali (o IBD), giardiasi, linfomi intestinali, enterite microscopica, ecc.; c. malassorbimenti parafisiologici, in soggetti peraltro sani, di carboidrati:
Fattori relativi alla parete intestinale
Alterazioni della parete intestinale possono essere causa o contribuire alla sensazione di distensione, indipendentemente dal contenuto. Nei soggetti con patologie funzionali intestinali si sono osservati due aspetti caratteristicamente alterati: la sensibilità viscerale e la motilità intestinale:
• alterazione della sensibilità al dolore: l’iperalgesia è un elemento caratteristico dei soggetti con IBS. In alcuni soggetti quantità di gas fisiologiche possono causare disagio. L’iperalgesia è un fenomeno plurifattoriale, per giustificarlo sono chiamati in causa fattori neurologici centrali (psicologici, modulazione del dolore a carico dei centri superiori) e fattori locali come la microinfiammazione della mucosa, nella quale sembra avere un ruolo importante il microbiota intestinale
• alterazione della motilità: il transito e l’evacuazione dei gas possono contribuire all’alterata distribuzione degli stessi nell’intestino, causando sensazione di gonfiore.
l grasso intra-addominale
Questo aspetto non è stato ancora pienamente esplorato. Molti studi non hanno trovato correlazione diretta tra l’entità del gonfiore e il valore di BMI, tuttavia un BMI > 30 sembra correlare con una maggiore incidenza di gonfiore. Il razionale sta nel fatto che l’aumento del grasso intra-addominale, anche di pochi chili, rende più sensibili alle normali fluttuazioni della quantità del contenuto intestinale. Circa il 40% dei pazienti che lamentano gonfiore sono ingrassati di almeno 10 kg negli ultimi anni e circa un quarto associa l’incremento di peso alla comparsa di dolore. Questo dipende dal fatto che il grasso di recente acquisizione tende a essere maggiormente accumulato a livello intra-addominale, condizionando la distensibilità del sistema.
Fattori psicogeni
Studi di popolazione hanno dimostrato una relazione significativa tra gonfiore e psicopatologie, come depressione maggiore, attacchi di panico e insonnia. Altri studi hanno rilevato un’aumentata prevalenza di alterazioni del tono dell’umore, come ansia e depressione, in soggetti con gonfiore. Inoltre è stato ampiamente dimostrato il ruolo di fattori psichici in malattie funzionali come l’IBS, in cui è molto frequente il sintomo di gonfiore. I dati clinici supportano ampiamente una relazione tra SNC e disturbi intestinali, i meccanismi che mediano questa relazione sono complessi, plurifattoriali e bidirezionali La letteratura degli ultimi anni è molto fertile in tale direzione, chiamando in causa ancora una volta il microbiota, sia sugli aspetti clinici (ad es. il malassorbimento del fruttosio e la conseguente proliferazione di specie batteriche fermentanti è stato correlato con la depressione in giovani donne), sia biomolecolari (sono state identificate citochine, fattori pro-infiammatori e tossici, che rilasciate in conseguenza del fenomeno del leaky gut dato dalla disbiosi, possono concorrere alla genesi della depressione maggiore).
Sesso femminile e fattori ormonali
Diversi studi confermano la correlazione tra genere femminile e disturbi funzionali intestinali, in particolare è stato osservato che nei soggetti con IBS il gonfiore addominale e la distensione sono più prevalenti nel sesso femminile. Il meccanismo che spieghi tale correlazione non è ancora chiaro. Alcuni studi hanno evidenziato nel gonfiore addominale un sintomo della sindrome premestruale e si è pertanto ipotizzato che le variazioni ormonali durante il ciclo mestruale e la menopausa possano avere un ruolo nella genesi di tale sintomo, probabilmente mediato da effetti sulla motilità intestinale e sulla sensibilità viscerale. Inoltre è stata ipotizzata, a parità di condizioni cliniche, una diversa espressione dei sintomi tra i due sessi. Tuttavia sono necessari ulteriori studi per spiegare compiutamente le complesse dinamiche.