DCA, I DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE
L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella vita dell’uomo, non solo come occasione sociale, ma soprattutto perché ne permette la sopravvivenza. Al giorno d’oggi i disturbi legati all’alimentazione sono tantissimi, spesso rimangono nascosti o inascoltati dalla persona, ma possono avere conseguenze gravi sul corpo.
L’attuale classificazione medica ufficiale ancora divide queste malattie in tre categorie diagnostiche: anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating disorder, BED) atipici. I primi due sono i più noti e “pubblicizzati”, ma più del 60% circa delle persone è affetta da disturbi
dell’alimentazione definiti atipici. Questi rappresentano la percentuale maggiore dei casi clinici, quelli che non si “vedono”; Accanto all’anoressia e alla bulimia, sono definiti altri disturbi, quali la pica (consumo di sostanze non commestibili), il rumination disorder (il rigurgito di sostanza ingerite), l’avoidant/restrictive food intake disorder (mancanza di interesse per l’ingestione sufficiente di cibo). Oltre a questi esistono anche altri disturbi ovvero:
- L’ortoressia, caratterizzata dall’ossessione del mangiare sano, dalla ricerca spasmodica del cibo giusto, genuino e naturale, al punto che la dieta diventa monotona, carente e sbilanciata, una ricerca che porta a trascurare ogni altro interesse chi è ossessionato dal cibo buono si ritiene nel giusto su tutto autoassolvendosi anche da ogni egoismo; si sente addirittura superiore, come se avesse acquisito una moralità da spendere anche in altri campi.
- La vigoressia o bigoressia (spesso associata all’ortoressia) è caratterizzata da un’applicazione maniacale all’esercizio fisico praticato in palestra (body building in particolare) e dall’adozione di pericolose diete squilibrate iperproteiche e uso di farmaci che possono provocare in particolare danni renali, epatici e metabolici, in alcuni casi irreversibili
- La sindrome da alimentazione notturna è una combinazione di un disturbo dell’alimentazione, di un disturbo del sonno e di un disturbo dell’umore e coinvolge in particolare le persone adulte. I ritmi biologici sono alterati e caratterizzati da una fase iniziale segnata da un ritardo nell’insorgenza dell’appetito mattutino e dalla continuazione dell’assunzione di cibo durante la notte.
- La drunkoressia, termine coniato dai giornalisti del «New York Times» per descrivere un nuovo disordine
alimentare comune tra le/gli adolescenti, è caratterizzata da digiuno prolungato durante il giorno e ingestione di enormi quantità di alcolici durante la sera. In questo caso non c’è una ricerca della magrezza fine a se stessa, ma è strumentale e conseguente all’assunzione di alcol: le calorie risparmiate durante il giorno possono poi essere spese in alcolici e superalcolici alla sera. - Il vomiting, sindrome da vomito, oggi sempre più diffuso tra le donne, può essere considerata una forma di “specializzazione tecnologica” di un disturbo alimentare che, nonostante presenti caratteristiche miste dell’Anoressia o della Bulimia, si configura
come una patologia a se stante e alla cui base vi è un’ossessione/compulsione basata sul “piacere del mangiare” e vomitare.
In particolare il vomiting consiste principalmente nella pratica di utilizzare il vomito auto-indotto dopo avere consumato il pasto, il più delle volte in forma di abbuffata. Il rituale magiarevomitare inizialmente si presenta in modo saltuario, successivamente diviene spontaneo e abituale e spesso anche slegato dall’atto del mangiare. - La diabulimia infine è un disordine alimentare e psicologico che colpisce circa un terzo delle giovani donne diabetiche che, per conformarsi ai modelli dei media e perdere peso più rapidamente, “saltano” le iniezioni di insulina provocando un aumento pericoloso
della glicemia nel sangue.
Per tutti questi disturbi, è necessario che la persona si rivolga a specialisti (nutrizionista, psicologo, psicoterapeuta), che possano lavorare in team per risolvere la situazione